Elettrodomestici e computer: meglio spenti o in stand-by?

Siamo ormai in un’era tecnologica in cui ognuno di noi possiede diverse apparecchiature elettriche. Pensare di spegnerle tutte ogni volta che vengono utilizzate è poco praticabile, quindi la tecnologia ci viene in aiuto con lo stand-by, ovvero la pausa di funzionamento in cui l’elettrodomestico ha un consumo minimo e resta pronto all’uso. Alcuni di questi stand-by non si possono evitare, ma per altri possiamo intervenire affinché non gravino più sulle nostre utenze. Vediamo come.

Lo stand-by non pesa in bolletta... oppure sì?

Lasciare gli elettrodomestici in stand-by provoca un consumo così basso che non è percepibile in bolletta.” Quante volte ce lo siamo sentiti dire in passato? Tante. Corrispondeva al vero quando avevamo una tv color da 15 pollici, un frigorifero da 50 litri e un computer desktop. Oggi non è più vero perché abbiamo televisori da un metro e mezzo di lunghezza, con tecnologie che consumano per fornirci l’alta definizione, abbiamo frigoriferi a doppia porta con dispenser ghiaccio sempre pronto, macchine del caffè, cellullari, tablet, robot aspirapolvere… tutti con funzioni stand-by.

Spento consuma meno ma è sempre attuabile?

Sicuramente gli elettrodomestici non consumano da spenti, ma non è sempre possibile attuare questa pratica. Da una parte ci sono gli elettrodomestici che non si possono spegnere perché inaccessibili. Un esempio è il forno elettrico: restando sempre attaccato alla presa, ha un consumo minimo anche in stand-by e la presa è di solito poco accessibile per staccarlo dopo ogni uso.

Vale la pena allora di concentrarsi sugli elettrodomestici che hanno una presa accessibile e che si possono escludere facilmente dallo stand-by. Per esempio il televisore che consuma anche da spento, può essere attaccato a una ciabatta multipresa insieme ai vari eventuali pezzi dell’home theatre, dei decoder o dell’impianto audio. Scegliendone una con pulsante di spegnimento, si può spegnere tutto con un solo click e risparmiare sul consumo di 4-5 degli stand-by più presenti nelle case italiane. Inoltre, con questa semplice mossa, si allunga la vita di tutti gli elettrodomestici: non subiscono sbalzi di corrente e non si usurano inutilmente mentre non vengono utilizzati.

Il computer spento continua a consumare

Pochi sanno che i computer desktop, anche da spenti continuano a consumare, anche in stand-by. Non si tratta, erroneamente, della sola spia luminosa accesa, come succede per esempio per i televisori. A consumare di più sono infatti i monitor che, restando sempre attaccati a computer e prese di corrente, possono arrivare a consumare 5-10 watt in stand-by. Anche in questi casi una buona pratica è inserire la presa del monitor in una multipla con pulsante di spegnimento, in modo da escluderli completamente dal consumo di corrente quando non sono in uso. I computer desktop, tra l’altro, gioveranno del trattamento perché in Italia, specialmente su linee non nuove, gli sbalzi di corrente notturni sono frequenti e possono danneggiare le componenti interne.

Alcuni consumi nascosti in “stand-by quasi invisibile”

  • Il cellulare. Molti pensano che il proprio smartphone, una volta carico, smetta di assorbire energia. In realtà continua a farlo in forma minore, quindi lasciarlo in carica a lungo o metterlo in carica la sera per la mattina grava poi sul consumo di energia elettrica. Il cellulare in carica, infatti, assorbe circa 4-6 watt all’ora a seconda dei modelli. Aggiungiamoci i tablet e i cellulari di tutta la famiglia e avremo un bel margine per risparmiare energia elettrica!
  • Il caricabatterie. Molti leggendo il punto precedente avranno pensato: d’accordo, stacco il telefono, ma il caricabatterie lo lascio lì a portata, già dentro la presa, tanto se non sta caricando non consuma. Nulla di più sbagliato. I caricatori che al tatto sono caldi, stanno sempre consumando energia elettrica, altrimenti non potrebbero sviluppare quel calore. Ma anche i caricabatteria che sono freddi al tatto, se ancora attaccati alla presa, hanno un assorbimento di corrente, anche se inferiore. Non solo: si altera prima, perché sottoposto a un uso continuo e di conseguenza potrebbe danneggiare la batteria a cui viene attaccato per la ricarica. Meglio quindi tenerli staccati e utilizzarli solo al bisogno.
  • La macchina del caffè. Le macchine del caffè moderne, incluse quelle a cialde, consumano meno delle macchine di vent’anni fa ma, al contrario di queste, hanno dei consumi nascosti che non sempre ci sono chiari. Uno di questi è il preriscaldamento per andare in pressione. Le macchine del caffè moderne, per essere sempre pronte all’uso, vanno in preriscaldamento almeno un’ora al giorno, assorbendo almeno dai 100 ai 300 watt al giorno. Se si utilizza solo la mattina o la sera, è una buona pratica il lasciarla con la spina staccata per il resto del giorno: si eviterà un consumo inutile di corrente.
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