Le bollette attuali hanno tante voci e si può avere la sensazione di pagare più di tasse che di consumi effettivi. Ma sarà proprio così? Per facilitare questa operaizone al cliente, Axpo ha una sezione nel sito dedicata proprio alla lettura della bolletta, ma resta importante valutare l’effettivo costo dell’energia rispetto agli oneri sia per decidere quale piano tariffario scegliere che per capire se non stiamo sbagliando qualcosa nei nostri consumi. Vediamo come.
I 4 elementi principali della bolletta dell’energia elettrica
l totale della nostra bolletta per la fornitura di energia elettrica è sempre composto da quattro aree distinte che sono piuttosto variabili.
- La prima area, la più grande, riguarda i servizi di vendita del fornitore, tutto il complesso che serve a commercializzare e vendere l’energia elettrica fino a farla arrivare nella nostra casa. In genere questa voce copre dal 55% al 68% del totale.
- La seconda area è quella dei servizi di rete, tutte le attività di trasporto materiale dell’energia da chi la produce a noi. I servizi di rete incidono dal 12% al 19% del totale.
- Dopo di che ci sono gli oneri di sistema che vengono stabiliti a livello nazionale e in alcune bollette sono elencati all’interno dei servizi di rete.
- Infine, la parte più piccola, circa il 13%, è costituito dalle tasse.
Quali tasse nella bolletta dell’energia elettrica?
Le tasse che troviamo nella bolletta dell’energia elettrica sono tre: l’imposta sul consumo (accisa), l’addizionale regionale e l’iva.
Queste percentuali non si possono ridurre ma, essendo calcolate sui consumi, è possibile ridurne il carico in bolletta riducendo l’energia consumata. In particolare, l’imposta sul consumo rappresenta circa il 13-17% sul totale del consumo di energia elettrica. Questa accisa varia inoltre a seconda che ci si trovi nell’area Centro Nord o Centro Sud. Può succedere quindi che lo stesso consumo di energia elettrica risulti più costoso in Veneto e meno costoso in Sicilia, pur con lo stesso operatore.
L’addizionale regionale costituisce invece solo il 2% della tassazione ed è decisa in autonomia dalle regioni stesse.
Si possono ridurre le tasse nella bolletta dell’energia elettrica?
Le tasse, essendo tutte calcolate in percentuale sui nostri consumi, non si pagano in base a cifre prestabilite ma in base a quello che si è consumato.
Attenzione però: non in base al consumo effettivo ma a quanto si è pagato per l’energia elettrica consumata.
Fondamentale, di conseguenza, sia ridurre i consumi che scegliere un tipo di contratto il più aderente possibile alle proprie abitudini. Per esempio, se ho una tariffazione bioraria e utilizzo grandi elettrodomestici durante i giorni feriali, nella fascia di maggior costo, è ovvio che non solo pagherò maggiori consumi ma anche più tasse. Nello stesso modo, se per pigrizia ho mantenuto lo stesso contratto di fornitura per vent’anni, è giunto il momento di valutare bene le tariffe delle offerte in corso perché non solo starò pagando di più la fornitura, ma in base a questo starò pagando anche più tasse.